QUANDO È IL MOMENTO DI
Cambiare lavoro
Il lavoro occupa più di un terzo della giornata e condiziona in modo profondo i nostri stati d’animo.
Basta ascoltare le persone e guardare i loro visi sui mezzi pubblici o alla macchinetta del caffè di un’azienda per rendersene conto.
Se poi pensi alle notti in cui, al posto di dormire, hai pensato al futuro e all’idea di cambiare lavoro sai bene quanto può coinvolgere.
Forse proprio ora la tua testa e la tua pancia ti dicono che è il momento giusto per cercare un’altra strada professionale e realizzarti al meglio.
Da dove cominciare quindi?
Sappiamo che tutti prima o poi facciamo un passaggio obbligato nella vita lavorativa: ci spostiamo da un posto all’altro, a meno che non abbiamo la fortuna di nascere professionalmente in un ambiente per noi positivo e rimanere lì per sempre.
Quindi iniziamo a dire che cambiare lavoro, almeno una volta nella vita, è perfettamente normale.
Nessun senso di colpa o altro stato d’animo negativo dovrebbe accompagnare una fase simile.
Ci sono momenti in cui il desiderio di cambiare vita e aria guardando altrove è perfettamente legittimo.
Inutile poi far finta di nulla: sappiamo bene che la pandemia ha mischiato le carte e ci ha costretto a fare i conti con la vita privata, le abitudini, i desideri e soprattutto le risorse materiali o intellettuali che possediamo.
Basta pensare solamente al record di partite IVA aperte o a quello delle dimissioni (che non sono ancora finite)…
A tutto questo sconvolgimento ha fatto da contorno l’incertezza unita all’ansia.
Abbiamo però alcuni punti fermi, qualcosa che può fare da fondamenta per le nostre scelte e la nostra occupazione.
Sappiamo infatti che nel futuro del lavoro dovremo fare i conti con due elementi chiave:
Il continuous learning
- la necessità di imparare senza sosta nozioni e abilità pratiche sul posto di lavoro (continuous learning). Sarà impossibile fare la stessa cosa nello stesso modo fino alla pensione
L'intelligenza artificiale
- la presenza dell’intelligenza artificiale. Nel momento in cui scrivo gli esperti stimano che cancellerà il 10% dei lavori esistenti in 7 anni. Dimentichiamoci di vedere ancora nel futuro lavori ripetitivi che potranno essere automatizzati con facilità
Per alcuni il cambio del lavoro attuale sarà un piacere.
Per molti altri sarà un obbligo, proprio perché è cambiato il contesto in cui ci troviamo.
Prendere una decisione sarà quindi inevitabile.
Introdotti questi concetti fondamentali possiamo tornare con più chiarezza all’obiettivo di questo articolo: capire quali sono gli elementi da valutare e i dubbi da superare quando pensiamo di cambiare lavoro.
E questo vale che tu sia dipendente o libero professionista che decide di cambiare azienda, settore o nicchia di mercato.
Cambiare lavoro: l’aiuto del Coaching
Quali sono le domande che un Coach può farti per aiutarti nella scelta di cambiare lavoro? Eccone alcune.
Sede di lavoro
• L’ambiente in cui pensi di andare a lavorare ti piace?
• È in uno spazio di tuo gradimento? È facile da raggiungere oppure ti richiede una fatica ulteriore per arrivarci?
• Ci sono degli ostacoli (cambio di mezzi, costi di trasporto, strade trafficate,…) che possono portarti via energia?
Azioni
• Quello di cui ci si occupa nel nuovo posto di lavoro ti piace?
• La nuova situazione ti garantisce uno stipendio adatto ai tuoi obiettivi futuri?
• Apprezzi l’attività che quotidianamente e ripetutamente si fa in questo ambito?
Stare seduti a lavorare a pc, rispondere al telefono di un ufficio per dare informazioni, guidare per raggiungere un posto, rifornire uno scaffale di un supermercato o controllare il funzionamento di un macchinario in una fabbrica sono azioni che potresti fare in un nuovo posto ed è bene che ti piacciano
Sviluppo
• Nel posto dove pensi di andare quali abilità si mettono in pratica?
• Cosa impari a fare?
• Quali percorsi di miglioramento potresti intraprendere per te stesso come forma di investimento per il tuo avvenire?
• È previsto che i dipendenti abbiano la possibilità di migliorarsi con continuità?
• Sono tutte capacità che apprezzi, ti interessano e ti motivano?
• Che peso viene dato alla creatività?
Emozioni
• Quali sono i valori che animano questo nuovo lavoro?
• Le persone che ci lavorano sposano degli ideali che ti corrispondono?
• Cosa dice il tuo cuore in merito?
• Che emozioni senti in questa posto?
• Che tipo di aria si respira?
Questa breve lista di domande sicuramente non bastano per chiarire l’intricato aspetto del cambiare lavoro, ma ti propone una prima mappa per fare un po’ di ordine nella scelta rispetto a quello che desideri.
Come avrai intuito c’è un importante equilibrio tra fattori razionali ed emotivi che va ricercato per raggiungere il massimo della soddisfazione.
Potrebbe costare molta energia infatti, fare un lavoro ben pagato ma con ritmi frenetici e un’atmosfera tra colleghi tesa e priva di relazioni empatiche.
Così come un posto sereno e con tante opportunità di crescita non potrebbe essere sostenuto sul lungo periodo se troppo lontano da casa e magari con un basso stipendio.
Quindi come ogni forma di cambiamento, anche quello del lavoro è estremamente complesso e tocca tante variabili.
Tu come prenderesti questa decisione?
Hai messo in conto il concetto di apprendimento continuo e di intelligenza artificiale come compagni di viaggio per il futuro o preferisci aspettare?
Spero che l’attesa non sia troppa, per non rischiare di subire il cambiamento al posto di sfruttarlo a tuo vantaggio.
A volte la cosa più difficile non è dimenticare, ma imparare a ricominciare da capo.
ORA TOCCA A TE
Fai il primo passo
Ti trovi in una di queste situazioni? Qualcosa ti suona familiare?
credo che sia ora di cambiare qualcosa nella mia vita e nel lavoro
voglio cominciare a vivere seguendo di più i miei desideri
penso di meritare di meglio rispetto a quello che ho adesso
Se almeno una delle tre frasi dice qualcosa di te allora sono pronto a lavorare per aiutarti a costruire il ponte verso il tuo futuro.