Si vive una volta sola

È il motto di molti eroi dei film di avventura. I personaggi belli e maledetti vivono la vita giorno per giorno, dove ognuno di questi potrebbe essere davvero l’ultimo.

Esperienze pericolose si susseguono, sottolineando l’idea che ogni attimo va condito di adrenalina oppure di intenso piacere a qualunque costo.

Davanti al rischio i personaggi delle pellicole sorridono perché lo considerano facile da affrontare e quasi un insulto alle loro capacità.

La vita vera è un’altra cosa e te ne accorgi quando ragioni sugli eventi che ti accadono.

Il sogno di affrontarli come nei fumetti si infrange nella dura realtà che spesso lascia segni indelebili.

Il concetto secondo cui si vive una volta sola spesso viene interpretato come se nulla avesse troppa importanza perché sei di passaggio.

Quindi non c’è problema se mangi cibo scadente, bevi alcolici in eccesso, dormi poco e male, guidi in modo spericolato, hai continue difficoltà di relazione oppure fatichi a trovare un lavoro duraturo.

Il giustificativo per digerire queste esperienze poco felici diventa la brevità della vita e il fatto che prima o poi tutti faremo i conti con l’ultimo passaggio.

La morte è l’unica vera certezza che abbiamo, senza alcun dubbio.

E proprio perché il tuo tempo è limitato è importante accorgerti che sei una persona preziosa.

Non ti è data l’eternità per fare esperienza, ma solo una frazione di essa di cui spesso non hai una reale consapevolezza.

Se vivi nell’illusione di essere eterno spesso trascuri il potere della consapevolezza sulla tua percezione della vita.

Prenderti dei rischi potrebbe fare davvero la differenza, se questi sono ben ponderati e se valutati sulle tue capacità.

Buttarti da un treno in corsa come in una scena di un film quindi, non è proprio edificante.

Allora cosa te ne fai della certezza per cui si vive una volta sola?

Lo rendi il punto di inizio per fare esperienza delle tue potenzialità, capacità e talenti (aspetti fortemente collegati al concetto di “daimon” greco).

Coltivi ciò che ti fa stare bene e di riflesso quello che fa star bene le persone attorno a te.

Sì, perché queste tue qualità intrinseche si legano fortemente alla felicità, sia in te che le sperimenti che in chi ti osserva.

La ricerca del “perché della vita” accomuna ormai tante persone che si interrogano sul senso da dare alla propria esistenza.

Questa non è più accettata se piena di esperienze superficiali, ma è voluta colma di significato e stati d’animo positivi.

Alcune cercano una vita migliore e si impegnano nel percorso di crescita con il Coaching, per migliorare costantemente.

Si vive una volta sola: il rapporto con il Coaching

Il Coaching ha l’obiettivo di promuovere un cambio di prospettiva nelle persone, consentendo all’inizio di vedere la propria vita e descriverla a parole in modo più personale e intenzionale.

Questo diverso punto di vista non si limita solo alla grammatica delle frasi, ma riguarda piuttosto un modo completamente nuovo di considerare le proprie esperienze, obiettivi e potenzialità.

Come affermava il filosofo Ludwig Wittgenstein, “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo“.

Questa citazione sottolinea il potere dei nostri modi di esprimerci nel plasmare il nostro mondo circostante.

Nell’ottica del Coaching questo concetto diventa cruciale: passare dalla forma impersonale “si vive una volta sola” alla forma personale “vivrò una volta sola” implica un cambiamento fondamentale.

Sono io che dichiaro di essere responsabile e consapevole della mia vita.

Non è più una frase letta in un biscotto della fortuna o rifilata dal guru di turno.

È una dichiarazione di intenti. 

Attraverso il Coaching puoi esplorare le tue convinzioni, i valori e i desideri più profondi, migliorando consapevolezza di te e del tuo contesto.

L’esplorazione aiuta a mettere in luce le tue motivazioni e a sviluppare una visione più chiara di ciò che vuoi ottenere nella vita.

Considerando il motto “si vive una volta sola”, il Coaching potrebbe incoraggiarti a riflettere su cosa significhi vivere la tua vita pienamente e in modo significativo.

Questo porta a una maggiore conoscenza degli obiettivi, dell’ambiente in cui vivi e delle relazioni che hai.

Da qui nasce poi in te la scelta di azioni concrete per arrivare alla meta.

La ricerca del significato e della felicità nella vita richiede una disposizione a superare i limiti delle tue abitudini.

È qui che entra in gioco il concetto di crescita personale e l’importanza di assumerti rischi calcolati.

Mentre potresti essere tentato di rimanere nel territorio familiare sicuro, è attraverso le nuove sfide che puoi veramente sbloccare il tuo pieno potenziale.

È come se il tuo viaggio verso la realizzazione personale richiedesse di attraversare mari incerti e sentieri mai battuti.

Questi rischi però non dovrebbero essere intrapresi alla cieca.

Piuttosto, dovrebbero essere valutati con attenzione, sulla base delle tue capacità e le opportunità di crescita che si presentano.

Può essere l’inizio di una nuova carriera, il coltivare una passione a lungo trascurata, o semplicemente l’avvio di una nuova attività che spaventa ma ti attrae allo stesso tempo.

Fare i conti con il tuo potenziale di crescita in questi momenti di sfida può essere fonte di grande ispirazione e motivazione.

È come se ti trovassi al bivio tra le tue abitudini e l’ignoto, e decidere di intraprendere il viaggio può portare a una ricchezza di esperienze e crescita che altrimenti ti sarebbero sfuggite.

Quindi, mentre rifletti sul fatto che si vive una volta sola, puoi considerarlo come un invito a esplorare nuovi orizzonti e ad abbracciare le sfide che spingono verso una maggiore realizzazione personale.

Sempre attraverso l’assunzione di rischi calcolati, perché sei una persona preziosa.

Quindi sapere di vivere una sola volta scandisce il tempo e ti dà una forte spinta a questo processo di miglioramento.

Solo così la tua vecchia professoressa non potrà più dire di te: “è intelligente e ha potenzialità, ma non applica poco e male”.